No, non si tratta di una pubblicità sulle meraviglie dell’isola sarda, che pur merita tutte le promozioni possibili e immaginabili. Vorrei solo raccontare della mia esperienza in questa terra che mi ha accolta per qualche giorno con calore, sotto ogni punto di vista, e condividere parte delle mie impressioni e lezioni ricevute.
Partiamo da qualche mese fa quando una mia amica cagliaritana al telefono espresse il desiderio di partecipare a uno dei miei incontri di gruppo di Bookcoaching, amareggiata dalla distanza che ci separava.
“Se non puoi venire tu, vengo io” le dissi.
Sorpresa lei rispose: “Sarebbe fantastico!”
“Sarà fantastico, se lo vogliamo. Se mi vieni incontro con le date, programmo una vacanza in Sardegna e un pomeriggio lo dedichiamo al Bookcoaching: io penso al contenuto, tu all’organizzazione logistica e agli inviti. Io posso dal 22 aprile al 1° maggio: scegli una data”.
Dopo pochi giorni la data era stabilita.
1° LEZIONE: se vuoi fare qualcosa, fissa una data di realizzazione, altrimenti il tempo corre più veloce di te e ti lascia il sapore amaro del rimpianto dell’occasione perduta.
(1° LEZIONE bis: ogni tanto il critico interiore deve essere un po’ turlupinato: mettici una parentesi lavorativa, breve e creativa, all’interno di una vacanza, e lui te la lascerà godere appieno!… e, nondimeno, troverai nuove ispirazioni per il tuo lavoro).
Si trattava di un progetto condiviso per cui, benché ci fossimo separate i compiti e ci fidassimo l’una dell’altra, il dialogo tra le parti è stato costante e il lavoro equamente ripartito, nel pieno rispetto reciproco di tempo ed energie a disposizione, avendo entrambe un lavoro impegnativo e una vita privata. Ci si è confrontate su ogni singola proposta e si è trovata una soluzione che convincesse entrambe.
2° LEZIONE: se si decide di far parte di una squadra e si prende un impegno con altre persone, anche amiche, è buona norma collaborare ed è scorretto usare formule “non ho tempo, non posso, non ho letto le e-mail…”: il tempo e le energie degli altri valgono esattamente quanto i tuoi, non abusare della disponibilità altrui né permetti che altri approfittino della tua.
(2° LEZIONE bis: non sentirti in colpa se metti le cose in chiaro sin dall’inizio, è lavoro non beneficienza).
Dato che si parlava di lavoro, c’era la questione compenso da valutare.
“Io propenderei per il baratto, se possibile”, le ho risposto alla domanda quanto ti devo?
“Anche io,” ha concordato l’amica, “e in proposito io potrei offrirti…”
Soluzione ottimale per entrambe: scambio reciproco e generoso, che non ha tolto nulla a chi ha dato ma offerto tanto a chi ha preso. Ergo: ne abbiamo guadagnato entrambe!
3° LEZIONE: il denaro sonante non ha valore in sé, ma ha il valore che tu gli vuoi dare: la vera ricchezza non si misura in monete e banconote, ma in esperienze e relazioni.
(3° LEZIONE bis: sono andata a rivedere bene il significato di baratto nell’Enciclopedia Treccani, che riporto di seguito: Scambio diretto di beni contro beni, senza uso della moneta. Corrisponde a uno stadio primitivo della vita economica, quando manca ancora una merce che sia universale mezzo di scambio, perché accettata da tutti come contropartita nelle transazioni. Secondo vari studi antropologici, ha origine nello scambio di doni, che cementa la vita della comunità o i rapporti tra comunità).
L’incontro di Bookcoaching presso Natur House Selargius è stato un successo:
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per la mia amica che ha avuto conferma di quante persone la seguono e si fidano di lei;
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per me che sono stata accolta da sorrisi, sguardi attenti e ascolto interessato che hanno dato un ulteriore senso al mio lavoro;
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ai presenti, mi auguro, data la loro partecipazione attiva e i loro commenti di approvazione per un pomeriggio trascorso insieme a riflettere su come trattiamo noi stessi e la nostra vita;
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per i libri che sanno sempre come rinnovare il ruolo che ricoprono nel copione delle nostre vite!
4° LEZIONE: Condividere momenti di dialogo di gruppo, senza giudiuzio né pretese di insegnare cosa è giusto e cosa è sbagliato crea un circolo virtuoso di liberazione e consapevolezza, accettazione di sé e degli altri. Ancora meglio se in compagnia dei libri.
(4° LEZIONE bis: l’ironia e l’autoironia sono strumenti magici per smorzare eventuali tensioni e imbarazzi, non c’è offesa né denigrazione, solo tanta voglia di leggerezza nell’affrontare argomenti profondi).
Felice di leggere quanto è avvenuto tra noi! Partecipo al tuo sentire con sincero affetto e gioia di averti avuto con me e per il tempo dedicatomi.
In attesa di nuovi incontri un forte abbraccio.
Grazie Cara Flavia, anche per la scoperta della nuova amica !
Grazie a te, Rosa, per aver spiegato un altro mondo davanti ai miei occhi!
Grazie