A volte la bellezza è un battito d’ali
che sembra senza uscita
attende solo di essere osservata e poi vola via.
Alzi la mano chi non ha mai desiderato un passepartout per avere accesso ai misteri della vita. Per rendere tutto un po’ meno complesso e impiegare tempo ed energie in qualcosa di più entusiasmante che stare sempre a dover scegliere tra chi essere e chi no.
E accidenti a questa vita unica che ci è stata concessa: una scelta comporta sempre infinite rinunce!
Per qualcuno scegliere è facile e, soprattutto, confortevole: si decide di indossare sempre lo stesso vestito comodo, magari cucito da altri, in cui ci si riconosce e che tutti riconoscono, senza dover dare spiegazioni se un giorno c’è un dettaglio nuovo. Perché no, non c’è mai niente di diverso: nulla da recriminare, è pur sempre un punto fermo, per se stessi e per tutti.
Per tanti, tantissimi altri la scelta è invece assai ardua e che fatica decidere di essere un’unica persona, sempre e per sempre!
Se fai parte della seconda categoria, ho una buona notizia per te: non sei da sola! Saperlo non risolve il problema, questo è vero, ma quantomeno non fa di te un’aliena! Come dimostra una delicata storia nata dal cuore di Barbara Mirimin, che ti consiglio di leggere e che ha per titolo Passepartout. A proposito!
Siamo a Torino e Tami, per anni moglie-madre-nonna devota, dopo essersi concessa il tempo di fare pace con la vedovanza, decide di dare una svolta alla propria vita e di dedicarsi a se stessa. Ha bisogno di condividere la scelta con altre persone e sei donne rispondono al suo annuncio che prevede un particolare requisito: indossare un sari colorato. Quale sorpresa scoprire che ognuna di loro, alle quali Tami – col sari viola – apre fiduciosa la porta di casa sua, ha scelto un colore diverso, proprio come sono diverse le loro storie!
Ma è la stessa padrona di casa a dire che le forme e i colori variano e solo perché non conformi non necessariamente sono sbagliati.
C’è Linda, vestita di rosso, come l’energia che sta riscoprendo in se stessa, quella che le permette di andare avanti, nonostante la paura.
La giovanissima Chiara in sari arancione, che non è ancora pronta per fare solo la moglie.
Giallo è il colore di Karen, intollerante verso la prima fase della sua esistenza, dalla quale è scappata, perché si sentiva il prodotto rigido di aspettative mancate.
Sonia, addolorata per la fine di una storia d’amore basata sul fraintendimento, ha scelto di ricoprirsi di verde smeraldo.
Poi Andrea in azzurro che confida alle altre: volevo scomparire e omologarmi per annullare il dolore che sentivo, essere altro sembrava meno faticoso.
E infine Sumadi, dalla veste color indaco, che decide di riprendersi quel pezzo di vita che ha interrotto scappando.
Sette donne, prima sconosciute tra loro, tuttavia accomunate dallo stesso anelito al cambiamento, creano un gruppo composito che si nutre di varietà, ascolto, comprensione e sostegno reciproci. Esperimento riuscito per Tami che alla fine ringrazia commossa le sue ospiti con queste parole: vi sono grata di questa giornata e del sollievo che si prova quando ci si incontra e comprende. È liberatorio, sul serio, camminare tutta una vita in punta di piedi e poi decidere che ci si può appoggiare al pavimento, con i piedi radicati, senza temere di disturbare o di dire la cosa sbagliata.
Ci si augura di avere sempre qualcuno con cui condividere lo sforzo immane di far tacere alcune parti di sé, ma a volte è difficile e, per non soccombere alla fatica e in attesa di trovare un’anima affine, una buona lettura è un ottimo pronto soccorso che consiglio a tutti!
Questo è ciò che il Bookcoaching offre: uno specchio per riflettersi e riflettere, finalmente conoscersi e riconoscersi in ogni minimo dettaglio, fatto di emozioni, certezze e paure, sogni e aspirazioni…
Ma, mi raccomando, la nostra vita è anche e soprattutto fuori dalle pagine di un libro appassionante e, se proprio non c’è nessuno vicino con cui confrontarci, apriamoci alle nuove conoscenze e accogliamole nella nostra vita, come Tami suggerisce!
(Barbara Mirimin, Passepartout, in Il colore delle donne, Ananke Lab, Torino 2014)
– Post pubblicato sulla Pagina Loredana Mingotto – Facilitatrice Lego Serious Play il 3 luglio 2018 –