Fattore fortuna – saggio di Richard Wiseman

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Antefatto: Tra le consuetudini mie e di mio marito, quella che prediligo è festeggiare ogni brutta notizia e ogni triste evento in cui siamo coinvolti.
Sì, festeggiare con tanto di uscita fuori a cena o un dolcino da gustare in casa magari con un buon bicchiere di vino accompagnati, con un po’ di sforzo, dal sorriso.
No, nessuna pratica magica, men che meno stregonesca.
Direi piuttosto un rito di buon auspicio per il futuro.

 

Alcuni libri dovrebbero essere obbligatori a scuola, secondo me, almeno dal primo anno delle superiori in poi. Tra questi è Fattore fortuna di Richard Wiseman, che non mi spiego perché non sia più in commercio. A me l’ha prestato un’amica e l’ho studiato con attenzione, impegnandomi nel fare tutti gli esercizi proposti, rigorosamente con carta e penna!
In estrema sintesi il messaggio è che la fortuna e la sfortuna non sono predestinazioni di ognuno di noi, piuttosto le conseguenze di un atteggiamento che abbiamo nei confronti di noi stessi e della vita.
Sia chiaro, non si nega l’esistenza di eventi sfortunati o fortunati casuali e indipendenti dalla nostra volontà o azioni, ma si afferma che buona parte delle fortune e sfortune sono favorite dal nostro modo di agire e pensare, dalle nostre aspettative, dalla tenacia con cui combattiamo le sorti avverse e dall’ottimismo che ci muove verso un futuro migliore.

 

Richard Wiseman è uno psicologo e prestigiatore, per di più anche molto simpatico, che ha fatto diverse ricerche sull’argomento, i cui risultati sono magistralmente illustrati in Fattore fortuna. Di seguito vorrei sintetizzare con uno schema i punti salienti, tuttavia vi invito alla lettura integrale del testo, non solo per gli esempi riportati ma anche e soprattutto per i numerosi esercizi proposti per valutare il proprio grado di fortuna e per imparare a favorire la fortuna nella propria vita.

 

Wiseman riconosce quattro principi della fortuna, ognuno suddiviso in sottoprincipi.

 

PRIMO PRINCIPIO
Cogliere le opportunità offerte dal caso, ossia i fortunati creano, notano e afferrano le opportunità fortuite della vita.
Sottoprincipi:
  1.  I fortunati costruiscono e alimentano una solida “rete della fortuna”
  2. I fortunati hanno un atteggiamento rilassato verso la vita
  3. I fortunati sono aperti alle nuove esperienze

SECONDO PRINCIPIO:
Seguire l’istinto, ossia i fortunati prendono decisioni azzeccate usando le intuizioni e il sesto senso.
Sottoprincipi:
  1.  I fortunati seguono le intuizioni e i presentimenti
  2. I fortunati si danno da fare per potenziare l’intuito

TERZO PRINCIPIO:
Essere ottimisti, ossia le aspettative ottimiste riguardo al futuro aiutano i fortunati a realizzare sogni e ambizioni.
Sottoprincipi:
  1.  I fortunati sono convinti che la buona sorte continuerà ad assisterli in avvenire
  2. I fortunati cercano di raggiungere i loro obiettivi anche se le probabilità di successo sono scarse e non si arrendono di fronte ai fallimenti
  3. I fortunati si aspettano che le interazioni con gli altri siano propizie e vantaggiose

QUARTO PRINCIPIO:
Trasformare la sfortuna in fortuna, ossia i fortunati riescono a tramutare i brutti scherzi del destino in situazioni favorevoli.
Sottoprincipi:
  1.  I fortunati vedono il lato positivo della sfortuna
  2. I fortunati sono convinti che, a lungo andare, le sventure in cui si imbattono si risolveranno nel migliore dei modi
  3. I fortunati non rimuginano sulla sfortuna
  4. I fortunati si danno da fare per evitare altra sfortuna in futuro

 

Postfatto: Mio marito e io non siamo completamente matti o insensibili a festeggiare la malasorte: dopo aver fatto sfogare dolori e frustrazioni legittime, quando siamo consci che non possiamo portare indietro le lancette dell’orologio né rimediare all’irrecuperabile, festeggiamo l’opportunità che ci viene offerta dall’evento infausto per riscoprire talenti e risorse latenti.
Siamo semplicemente entrambi convinti che da una grande sfortuna può nascere un’altrettanto grande fortuna.
E tu quanto ti senti fortunato?

 

 

 

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