Nata e vissuta per ventotto anni al mare al Sud, mi sono poi trasferita al Nord, in città, dove vivo con mio marito e mia figlia, e da casa nostra, complice il vento quando si concede, si vedono le montagne.
Nel tempo il mio paesaggio si è trasformato, soprattutto quello interiore, quando per adattarmi al cambiamento ho gradatamente sfumato la mia natura, fino a non riconoscermi più.
Ho fatto di tutto per ritrovarmi e, grazie al Master in Coaching, ci sono riuscita, imparando ad accettarmi in tutte le mie molteplici sfaccettature, a beneficio mio e di chi mi vive accanto.
Essere senza difetti però è un’altra cosa… Lo sanno bene i miei amici, bene raro e prezioso che, con varie gradazioni e intensità, da sempre danno colore alla mia vita.
Da quando ho memoria le mie più fedeli compagne di viaggio sono sempre state le note musicali e le lettere dell’alfabeto, per esprimere emozioni e per leggere e raccontare storie.
Sto bene quando vivo tra e nei libri e amo la musica, non tutta; l’ho studiata in Conservatorio e all’Università, solo che a volte fa male e ora ho imparato a proteggermi.
Sono brava a gestire il mio tempo, sin da bambina, sempre impegnata su più fronti, senza mai rinunciare al gioco, a cui mi dedico sovente anche oggi.
Non sopporto la routine e le abitudini, preferisco lavorare a progetto, ne voglio seguire il percorso dall’inizio alla fine e mi stimola avere sempre nuovi obiettivi.
Come coach cerco sempre il conforto delle neuroscienze, che mi fanno sentire più forte.
Mi piacciono i colori, in particolare quelli autunnali, come la mia stagione preferita. Non disdegno il nero, a volte anche dell’anima, e non me ne vergogno.
I miei fiori preferiti sono i tulipani, mi incanto di fronte alle belle illustrazioni e ai corpi che danzano.
Adoro il mare, e mi manca. La luna e le stelle, invece, per fortuna sono sempre lì.
Rido e sorrido spesso e volentieri, nel cuore a volte un po’ meno, ma quasi nessuno se ne accorge a meno che non sia io a permetterlo.
Piango, anche tanto, e sono grata a chi me lo concede senza giudicarmi; la maggior parte delle volte sono lacrime di commozione.
Sono un’entusiasta e ho fiducia negli altri; qualcuno mi chiama ingenua, io lascio fare e non cambio idea.
Sono socievole, con misura: ho bisogno di lunghi momenti di solitudine per metabolizzare, riflettere e ricaricarmi. Mi faccio molta compagnia e non mi annoio mai.
Non sono una viaggiatrice, ahimè, piuttosto una turista curiosa, tuttavia come coach viaggio nella vita delle persone, perché sopra ogni cosa mi piacciono gli esseri umani e concordo con Goethe quando afferma che è libero ognuno d’occuparsi di ciò che lo attrae, che gli fa piacere, che gli pare utile, ma il vero studio dell’umanità è l’uomo.
Sono affascinata dai fari: hanno un posto privilegiato per godere dell’immensità del mondo e guardare l’orizzonte, non temono la solitudine ma sono accoglienti con gli ospiti, resistono alle tempeste e, nonostante tutto, sono lì, generosi, a dare luce a chi non è sulla terra ferma.