Come scegli di scegliere?

1
Le trappole della scelta

Possiamo passare la vita a farci dire dal mondo cosa siamo. Sani di mente o pazzi. Eroi o vittime.
  A lasciare che la storia ci spieghi se siamo buoni o cattivi. A lasciare che sia il passato a decidere il nostro futuro. Oppure possiamo scegliere da noi, e forse inventare qualcosa di meglio è proprio il nostro compito.

(Chuck Palahniuk)

 

Quotidianamente siamo chiamati a prendere innumerevoli decisioni di varia entità, molte tra queste ce le eviteremmo volentieri perché ci appesantiscono inutilmente. E spesso sprechiamo le nostre energie in scelte che non hanno necessariamente una sostanziale influenza nell’esito di una giornata, o comunque non possiamo sempre prevederlo in partenza.

Quindi cosa si fa? Questo è il primo di una serie di punti interrogativi che seguono:

  • Si sceglie a istinto? Ma come può il solo istinto senza l’esperienza, salvo colpi di fortuna, aiutarci a fare la scelta più conveniente? E quante volte ci si può affidare alla fortuna?

  • Si sceglie razionalmente? Di sicuro si potrebbe avere meno margine di errore, ma come la mettiamo se il calcolo conduce alla conclusione che una scelta oggettivamente migliore è quella che va contro il nostro piacere e soddisfazione personale? e se nella valutazione tra “costi e benefici” ci accorgiamo che la bilancia non pende da nessuna parte e rimaniamo lì a rimuginare e a procrastinare, impedendoci ogni azione e qualsiasi cambiamento? e se così facendo sprechiamo tempo perdendo un’occasione o la possibilità di salvarci da un pericolo?

 

Sfido chiunque a non sentirsi spossati quando bisogna rispondere a tante domande ogniqualvolta si debba fare una seppur minima scelta.

Forse però diventare più coscienti di come affrontiamo le scelte potrebbe aiutarci a uscire più facilmente dall’empasse, in particolar modo quando non si devono fare in tempo da record in stile quiz televisivo.

Proviamo a conoscerci meglio partendo dalle “Dieci trappole della scelta” individuate dal giornalista francese Sébastien Bohler:

 

1. RIFIUTO DELLE PERDITE

Non potendo sapere a priori tra due alternative quale scelta risulterà vincente, spesso si tende a fare un discorso “economico” valutando il “costo” inferiore di una scelta rispetto ad un’altra: è un atteggiamento basato sul pessimismo, in quanto parte dal presupposto che scegliere implicherà molto probabilmente una perdita, e la predisposizione d’animo non è quella costruttiva della valutazione di un guadagno, ma quella cinica di rischiare il meno possibile.

* Quante volte ti è capitato di accontentarti di una scelta, da cui non hai tratto una reale soddisfazione, solo per timore di non andare troppo in perdita?

 

2. BIAS DELLA RAPPRESENTATIVITÀ

Davanti a una scelta, più che su dati statistici oggettivi, ci si basa sul numero di informazioni in possesso, numero necessariamente parziale perché basato sul limite dell’esperienza personale o di quanto si è letto o sentito dire, cadendo nell’errore di ritenerlo rappresentativo.

* Pensa a quante decisioni hai preso sulla base di questo pregiudizio! Ad esempio: “Mi sento più sicuro a viaggiare in auto perché sento di troppi incidenti aerei…”

 

3. BIAS DELLA PRECEDENZA

Quando ci si informa su qualcosa, alcuni dati si ricevono inevitabilmente prima degli altri, siano essi pro o contro: le prime informazioni che si recepiscono influenzano notevolmente le scelte e le informazioni successive devono essere notevolmente forti e convincenti per riuscire a scardinare la prima impressione che ci si è fatti.

* Fai una prova immaginando la seguente scena, che credo ti sarà capitata almeno una volta nella vita: nel parlarti di una persona a te sconosciuta qualcuno ne evidenzia un difetto; dopodiché tu conosci realmente la persona “difettosa”: quanti pregi devi scoprire in lei per compensare il pregiudizio di quell’unico difetto che ti è stato preannunciato?

 

4. SOTTOSTIMA DEL FATTORE TEMPO

Di fronte a una scelta tra un vantaggio minore e rapido e un vantaggio maggiore e futuro, si tende a preferire la ricompensa minore ma immediata perdendo l’opportunità più conveniente.

* Pensa ai bambini che vivono di assoluti e di “Qui e ora”: difficilmente accetteranno di avere la pazienza di attendere una vantaggio maggiore futuro per la fretta di ottenere una ricompensa immediata. E tu, preferisci l’uovo oggi o la gallina domani?

 

5. BIAS DI CONFORMITÀ

L’effetto gruppo ha un’influenza notevole nelle scelte di ognuno e quando non si hanno le idee chiare si tende a fare come gli altri, fidandosi delle valutazioni altrui più che delle proprie.

* Sarà capitato anche a te di delegare una decisione che ti riguardava alle scelte altrui e magari ti capita anche ora. Rifletti: quanto ti riconosci nel seguire il gregge?

 

6. EFFETTO DI CONGRUENZA

Può capitare di fare scelte sulla base delle esigenze e sensazioni contingenti, senza soffermarsi in valutazioni valide più a lungo termine.

* Gioco semplice: pensa alle ultime volte in cui hai fatto la spesa. Quante cose impreviste c’erano nel carrello quando eri a stomaco vuoto? E quanto sei rimasto fedele alla lista quando l’hai fatta dopo pranzo?

 

7. BIAS DI CONFERMA

Se si hanno già delle opinioni riguardo a una decisione da prendere, si tenderà a cercare gli elementi che confermano la scelta preferita ignorando le informazioni che remano contro.

* Capita spesso di innamorarsi della persona o dell’idea “sbagliata” e, nonostante la sensazione che qualcosa non vada, ostinarsi a guardare solo gli aspetti postivi, negando l’evidenza dei lati negativi.

 

8. EFFETTO DI RIPETIZIONE

Avere familiarità con un oggetto (cosa, persona o esperienza che sia) illude chiunque a sentirsene padroni e ne favorirà la scelta, a scapito dell’esplorazione di novità che potrebbero rivelarsi più piacevoli o convenienti.

* Pensa ai condizionamenti ricevuti quotidianamente da media e pubblicità: fermati a pensare quante volte le tue scelte ne sono state influenzate, senza che ti sia concesso il tempo di analizzarne i reali vantaggi per te.

 

9. REATTANZA

La reattanza è la resistenza psicologica a non eseguire ordini da persone che in qualche modo controllano la nostra vita.

Si potrebbe anche assimilare alla “Sindrome del Bastian Contrario” che, per reazione a stimoli esterni che si percepiscono come manipolatori, induce a fare sempre il contrario di quanto suggerito o imposto, non per scelta ragionata piuttosto come rifiuto delle imposizioni esterne.

* Siamo stati adolescenti tutti e magari tu che stai leggendo ancora lo sei: quante volte hai fatto il contrario di quanto suggerito dagli adulti, solo per rivendicare la tua libertà di pensiero, andando anche contro i tuoi stessi interessi?

 

10. BIAS DI INERZIA

Adagiarsi nella propria zona di comfort mantenendo lo status quo per timore o pigrizia nell’affrontare un cambiamento al quale non si è ancora pronti.

* Si sprecano più energie a modificare qualcosa nella propria vita per andare nella direzione che sentiamo giusta per noi oppure a rimanere adagiati nel “ho sempre fatto così” spegnendosi gradatamente e perdendo ogni entusiasmo?

 

A noi la scelta!

[Foto di Pete Linforth da Pixabay]


Se vuoi lavorare con me sul tuo approccio alle scelte, scrivimi 

 


Vuoi iscriverti alla mia newsletter?

 

 

 

Un commento

Lascia un commento

Invia il commento
Please enter your name here

Exit mobile version